Come evitare le bollette gonfiate di luce e gas

Come evitare le bollette gonfiate di luce e gas

Il mercato energetico nazionale, sia per quanto riguarda l’energia elettrica che per gas naturale, ha fatto registrare un netto calo dei prezzi in questi ultimi mesi. Tale riduzione non sempre si accompagna ad un’effettiva riduzione degli importi delle bollette energetiche. Il settore delle forniture di luce e gas può, infatti, presentare diverse insidie e i rischi di dover fare i conti con bollette più alte di quanto preventivato sono concreti.

Per evitare bollette gonfiate di luce e gas e pagare il dovuto, senza costi aggiuntivi non giustificati, è necessario prestare la massima attenzione nella gestione della propria fornitura e controllare, nei minimi dettagli, la bolletta che il fornitore invia, periodicamente, al proprio cliente. Il controllo della bolletta, soprattutto quando viene eseguito per la prima volta, non è immediato in quanto ci sono diversi aspetti tecnici a cui prestare attenzione.

SOStariffe.it ha realizzato una lista di suggerimenti da mettere in pratica per verificare che gli importi della bolletta siano realmente in linea con i consumi sostenuti e che, quindi, le bollette ricevute non siano illegittimamente “gonfiate”. La prima arma di difesa dei consumatori è proprio la consapevolezza del funzionamento del sistema energetico, della struttura delle bollette e del modo in cui vengono determinati i costi.

Ecco, quindi, 5 cose a cui bisogna prestare la massima attenzione quando si ricevono le bollette di luce e gas per evitare di pagare costi aggiuntivi non dovuti.

  • Verificare i consumi presenti in bolletta

Le bollette energetiche prevedono un importo finale costituito, come chiaramente indicato nella fattura che il fornitore deve inviare al cliente, come somma di diverse fonti di spesa. Il principale parametro da considerare è quello della spesa per la materia prima che dipende dall’effettivo consumo di energia registrato nel periodo di fatturazione.

Tale consumo viene moltiplicato per il costo dell’energia (parametro comunicato dal fornitore al cliente al momento dell’attivazione di una tariffa oppure deciso da ARERA e aggiornato ogni tre mesi nel mercato tutelato). È molto importante verificare i propri consumi per poter controllare che la spesa per la materia prima sia effettivamente corretta.

Se i consumi indicati in bolletta non fossero corretti ci potrebbe essere il rischio di dover fare i conti con una bolletta gonfiata. Allo stesso modo, nel caso in cui il prezzo applica all’energia consumata non fosse quello stabilito dalle condizioni contrattuali i costi finali della bolletta potrebbero essere più alti del previsto.

Per questo motivo, è opportuno controllare con molta attenzione che i consumi di energia presenti nella fattura siano corretti. Le bollette devono includere chiaramente il consumo di energia utilizzato per il calcolo dell’importo finale della bolletta ed è compito dell’utente verificare che tutto sia in regola per evitare di dover fare i conti con bollette gonfiate.

A completare l’importo finale della bolletta ci sono anche altri parametri come la spesa per il trasporto dell’energia dalle centrali alle abitazioni, la spesa per la lettura e la gestione del contatore e la spesa per gli oneri di sistemi. Per determinare il costo finale delle bollette si considerano poi le accise e l’IVA.

Per quanto riguarda la bolletta dell’energia elettrica, inoltre, c’è da considerare anche il canone RAI che ha un importo di 9 Euro al mese per 10 mesi. Chi rientra nei casi in cui il canone RAI non è dovuto, dovrà richiedere ogni anno l’esenzione dal pagamento della tassa di possesso di apparecchi TV.

  • Autolettura

La determinazione del consumo effettivamente registrato è un aspetto centrale delle bollette energetiche. L’indicazione corretta dei consumi di luce e gas è fondamentale per evitare bollette gonfiate e pagare solo quanto realmente consumato, senza costi aggiuntivi non dovuti. Per questo motivo, è molto importante accertarsi che il fornitore registri i dati corretti sui consumi.

Gli utenti possono effettuare un’autolettura periodica, andando poi a comunicare al fornitore il dato dei consumi effettivamente registrati. Nella maggior parte dei casi, la comunicazione dell’autolettura può essere eseguita chiamando un apposito numero di telefono (gratuito) messo a disposizione dal proprio fornitore. Diverse aziende permettono di eseguire l’autolettura anche online, tramite l’area clienti del sito oppure con l’applicazione per dispositivi mobili.

È importante verificare che il dato comunicato tramite autolettura del contatore sia stato registrato dal fornitore e che i dati di consumo riportati in bolletta siano corretti. Confrontando i dati di autolettura e i dati della bolletta sarà possibile verificare che non ci siano fatture “gonfiate”.

  • Verificare che il profilo applicato sia corretto

Il profilo del cliente è un altro dato che, se applicato in modo errato, può causare bollette gonfiate. Ad esempio, se durante la stipula di un nuovo contratto viene indicato come profilo “residente” mentre in fase di attivazione della fornitura il profilo applicato è quello di “non residente” si registrerà un incremento, non dovuto, dell’importo delle bollette.

Per i residenti, infatti, sono previste condizioni agevolate che permettono di contenere i costi. Nel caso in cui il fornitore applichi un profilo errato al suo cliente, il rischio concreto è quello di ricevere una bolletta con un importo non allineato ai consumi effettivamente registrati. Per verificare il profilo scelto è opportuno controllare, con attenzione, la bolletta.

  • Controllare il rispetto delle condizioni contrattuali

Oltre al profilo di cliente, per evitare bollette gonfiate è necessario verificare che le condizioni contrattuali della fornitura siano corrette e che non ci siano modifiche unilaterali o errori da parte del fornitore. Il caso più esemplificativo di quanto detto è rappresentato dalle tariffe per l’energia elettrica.

Nel caso in cui venga applicata una tariffa multi-oraria (ad esempio bioraria) invece che una tariffa monoraria, come richiesto dal cliente, il risultato sarà un incremento netto dei costi. Ricordiamo, infatti, che le tariffe multi-orarie presentano un costo dell’energia più alto, rispetto a quelle monorarie, nella fascia F1 (da lunedì al venerdì dalle 8 alle 19) ed un prezzo più basso nelle ore serali e nei week end.

Un altro aspetto da considerare nella verifica delle condizioni contrattuali è rappresentato dal prezzo dell’energia e dalle possibili variazioni. I clienti che hanno attivato offerte a prezzo bloccato (ad esempio per un anno) non potranno registrare modifiche del prezzo dell’energia per tutto il periodo promozionale. Eventuali modifiche da parte del fornitore, oltre ad essere illegittime, comporteranno la ricezione di bollette gonfiate.

  • Termini di prescrizione

Un altro importante elemento da considerare quando si riceve una bolletta “gonfiata” sono i termini di prescrizione di due anni. I consumatori, infatti, non sono tenuti a pagare le fatture caratterizzate da una data di emissione antecedente di due anni. Il fornitore non può pretendere il pagamento di bollette prescritte e non potrà procedere con la sospensione della fornitura per morosità. Nel caso in cui si dovesse ricevere una fattura relativa ad un determinato importo caduto in prescrizione, si dovrà procedere immediatamente con un reclamo ufficiale (ogni fornitore è tenuto a mettere a disposizione canali ben precisi per il reclamo) e bloccare il pagamento di importi non più dovuti.

Come ridurre i costi delle bollette di luce e gas

Il rischio di ricevere una bolletta “gonfiata” è concreto e le cause, come visto, possono essere diverse. In linea generale, è importante sottolineare che tutti i consumatori hanno la possibilità di dare un taglio netto agli importi delle bollette con una scelta attenta delle tariffe luce e gas. Chi è ancora nel mercato tutelato, così come chi è passato al mercato libero ma ritiene di pagare troppo, potrà dare un taglio alle bollette attivando le migliori offerte disponibili.

Tramite la comparazione online delle offerte, disponibile in modo completamente gratuito tramite il comparatore di SOStariffe.it, è possibile individuare, in pochi minuti, le soluzioni più convenienti per ridurre le bollette energetiche. Semplicemente inserendo il dato relativo ai propri consumi annui (tale dato è disponibile in bolletta ma può essere stimato in pochi clic direttamente dal comparatore) si avrà accesso ad una panoramica completa delle tariffe disponibili sul mercato libero con informazioni precise in merito ai costi ed al risparmio garantito rispetto al mercato tutelato.

Ad esempio, un “cliente tipo” (consumo annuo di 2700 kWh di energia elettrica e 1400 Smc di gas naturale) che attiva le migliori tariffe luce e gas del momento, tra le tante opzioni presenti sul mercato libero, registrerà una riduzione della spesa di oltre 70 Euro sull’energia elettrica e di oltre 140 Euro sul gas naturale rispetto ai costi attuali del mercato tutelato. Complessivamente, quindi, il “cliente tipo” potrà risparmiare quasi 250 Euro all’anno rispetto al mercato tutelato (considerando le condizioni del mercato energetico di maggio 2020).

Da notare, inoltre, che per i clienti che registrano consumi di luce e gas superiori rispetto a quelli indicati per il “cliente tipo” ci sarà la possibilità di sfruttare margini di risparmio maggiori, andando a ridurre in misura considerevole le bollette di luce e gas.